Famiglia Boscarelli
La famiglia Boscarelli emerge come una delle casate storiche e di spicco nella città di Bisignano, la cui presenza è documentata da lungo tempo nel territorio. Le fonti ne attestano l'esistenza in zona sin dal primo Cinquecento, apparendo nella Platea del vescovo Francesco Piccolomini d'Aragona compilata nel 1508, dove un Angelo Boscarelli risulta possedere dei terreni. La loro presenza è attestata anche prima dell'aggregazione formale al Seggio dei Nobili, essendo menzionati nella Platea di Sebastiano della Valle del 1544 e con Giovanni Leonardo Boscarelli nel 1567. Altre fonti indicano il 1576 come inizio della documentazione familiare, sebbene le menzioni precedenti nella Platea sembrino anticipare questa data.
La famiglia Boscarelli godette dello status di nobiltà a Bisignano. La loro aggregazione al Seggio di nobiltà cittadino avvenne ufficialmente nel 1672 nella persona di Giovanni Boscarelli, figlio di Giovanni Battista, formalizzata tramite un atto notarile di Muzio Verderame e successivamente confermata da una sentenza del Sacro Regio Consiglio nel 1678. I Boscarelli sono annoverati, insieme ai Gallo e ai Fasanella, tra le tre famiglie patrizie che esercitarono la supremazia a Bisignano per diversi secoli, e sono inclusi negli elenchi delle famiglie nobili riportati in opere come il Libro d'Oro della Nobiltà Italiana. Giovan Battista Boscarelli, descritto come "patrizio", ricoprì anche la carica di sindaco nel 1705.
I Boscarelli possedevano diversi palazzi a Bisignano. Il Palazzo Boscarelli di San Zaccaria è indicato come forse la prima residenza posseduta dalla famiglia dopo la loro ammissione al Seggio dei Nobili. Un altro edificio significativo è il Palazzo Boscarelli Gaeta, situato ai confini dei rioni San Zaccaria e Cittadella. Questo palazzo passò alla famiglia Boscarelli verso la fine del Settecento tramite una donazione e fu abitato fino al terremoto del 1887. Diversi rami della famiglia abitarono i loro palazzi nel corso dei secoli, e Maria Nicoletta Boscarelli ha contribuito a documentare la storia di queste residenze.
La famiglia intessé relazioni significative con altre importanti casate bisignanesi, consolidando legami attraverso matrimoni con famiglie nobili locali come i Pirozzi, i Fasanella (Beatrice Fasanella sposò Giacomo Boscarelli nel 1592), i Gallo di Castrovillari (una figlia di Domenico Boscarelli sposò un Gallo) e i Cosentino (Maria Gaetana Cosentino sposò Domenico Boscarelli).
Nel corso della loro storia, vari membri della famiglia ricoprirono incarichi di rilievo. Antonio Boscarelli fu sindaco di Bisignano dal 1866 al 1873. Altri membri ebbero ruoli ecclesiastici, come Antonio Boscarelli, citato come arcidiacono e dottore nel 1748, e godettero di diritti di patronato su altari, ad esempio quello dedicato a San Luigi nella Chiesa di Santa Maria de Justitierijs, appartenente al ramo di Nicola Boscarelli. La duratura influenza della famiglia a Bisignano è efficacemente sintetizzata in un blasone popolare che menziona i Gallo, i Boscarelli e i Fasanella come le famiglie che "Fannu trimari Bisignanu".
Fonti
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