Famiglia Gallo
La famiglia Gallo emerge come una delle casate storiche e più importanti legate a Bisignano, annoverata tra le tre famiglie patrizie che per secoli esercitarono una supremazia nel territorio bisignanese, tanto da essere citate in un blasone popolare che recita: "Nu Gallu, nu Vuoshchu e nu Fasanu, Fannu trimari Bisignanu". Questa nobile stirpe ("nobile stirpe") è inclusa negli elenchi delle famiglie di Bisignano riportati nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana.
La presenza della famiglia a Bisignano è documentata da lungo tempo. Sebbene una fonte ipotizzi che la loro nobiltà potesse risalire a prima del mille dell'era volgare, legata all'epoca di Ferdinando I d'Aragona, l'arrivo di un ramo significativo a Bisignano è attestato nel 1698, giunto da Rende (dove era presente dalla fine del '400 e di probabile origine ligure, "agnazione ligure") tramite il matrimonio del magnifico Antonio Gallo con Dianora o Nonna Fasanella. I loro antenati sono descritti come ricchi non solo di onore ma anche di feudi. La famiglia Gallo è censita nella Numerazione dei fuochi di Bisignano del 1732.
Nel corso dei secoli, diversi membri della famiglia Gallo hanno ricoperto ruoli di rilievo nella vita cittadina e religiosa. Troviamo menzionati Leonardo Gallo come succantore e Tesoriere nella Cattedrale, residente nel quartiere S. Croce. Tra i fratelli germani, figli di Vincenzo e Cherubina Gallo, vengono citati Nicola, il succantore Leonardo, Mario e Gaetano, descritti come modelli di virtù domestiche. Un altro ramo della stirpe è quello legato a Luigi Gallo, figlio del fu Nicolò, che sposò Carlotta Gallo. Da questo ramo proviene Filippo Gallo, a capo dell'amministrazione, e un individuo che nel 1779 rovesciò il seggio di nobiltà chiusa nel duomo.
La famiglia ebbe membri nel clero, come D. Francesco Gallo, un canonico e accolito figlio di un distinto gentiluomo, e P. Gioacchino Gallo, che scrisse da Bisignano nel 1643. Altri membri noti includono don Antonio Gallo, in relazione a un palazzo, e Carlo Gallo, che sposò Barbara Granata ed è citato anche in relazione a una nascita nel 1748. Luisa dei marchesi Gallo di Castrovillari si imparentò con la famiglia Boscarelli, essendo la moglie di Antonio Boscarelli (sindaco tra 1866 e 1873) e madre di Domenico Boscarelli (nato 1851), vivendo nel loro palazzo. Troviamo anche Rosa Gallo, madre del sindaco del 1809 Francesco Teodoro Granata.
Nel contesto civile e amministrativo, Luigi Gallo fu sindaco nel 1824, firmando una supplica a mons. Giustiniani insieme ad altri eletti e decurioni, tra cui Vincenzo Gallo. Gaetano Gallo è riconosciuto anche come autore e studioso di cose locali, distinguendosi da un suo prozio omonimo anch'egli studioso. Un Giuseppe Gallo è menzionato come figlio di Federico. La famiglia si distinse anche nelle arti e mestieri, come Mauro Gallo, citato tra i costruttori di strumenti musicali a corda di Bisignano, imparentato con i liutai De Bonis.
I Gallo possedevano immobili importanti, come il Palazzo Gallo e la casa legata a don Antonio Gallo. Godevano di diritti di patronato, come l'altare maggiore nella Cattedrale. Essi strinsero importanti legami matrimoniali con altre famiglie nobili bisignanesi e del territorio, come i Fasanella, i Granata, e si imparentarono con i Boscarelli.
Fonti
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