Catasto Onciario del 1749
Il Catasto Onciario del 1749 emerge come un documento fondamentale per la ricostruzione della storia di Bisignano nel diciottesimo secolo. Si tratta di un importante censimento fiscale, redatto nel 1749, il cui originale è custodito nell'Archivio di Stato di Napoli.
Questo documento offre un quadro dettagliato e abbastanza realistico dell'articolazione della società bisignanese nella metà del XVIII secolo. Al suo interno è possibile trovare gli elenchi dei nuclei familiari, completi dei nomi dei componenti, e una descrizione dei beni posseduti. La sua lettura permette di desumere informazioni su diversi strati sociali, dai gentiluomini e possessori di beni fino ai braccianti e agli ortolani nullatenenti. Vengono citati anche specifici individui che ricoprivano ruoli o avevano uno status particolare, come il Vescovo Felice Castriota Sollazzo o Don Berardino Luise, Procuratore del Venerande di San Zaccaria.
Il Catasto Onciario del 1749 è una fonte preziosa per illuminare la vita politica, economica, religiosa e sociale di Bisignano. Fornisce una visione chiara della situazione artigianale dell'epoca, documentando, ad esempio, i nuclei familiari dediti alla lavorazione della creta. A differenza della precedente Numerazione dei fuochi del 1732, il Catasto Onciario del 1749 tassava cinque distinte attività ceramiche ("industrie di pistrinaro"), suggerendo un numero più elevato di vasai rispetto a quanto esplicitamente indicato nel censimento precedente.
Le fonti sottolineano come il Catasto Onciario costituisca un tassello importante per la storia socio-economica del centro nel XVIII secolo, in parte anche grazie alla novità della riforma che censiva tutti i beni, sia laici che ecclesiastici. Tuttavia, essendo un documento prettamente fiscale con lo scopo di mettere ordine e uniformità nel campo tributario, non offre una descrizione precisa dei luoghi di culto presenti nel territorio bisignanese.
Questo documento viene spesso messo in studio comparato con la Numerazione dei fuochi di Bisignano del 1732, poiché entrambi forniscono dati sui componenti familiari e sui beni posseduti, sebbene presentino differenze nei dati demografici e nel dettaglio di alcune attività produttive. Nonostante alcune limitazioni e la necessità di integrarlo con altre fonti, il Catasto Onciario del 1749 rimane uno degli strumenti documentali più rilevanti per approfondire la conoscenza della Bisignano di metà Settecento.
Fonti
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