Terremoto del 24 aprile 1836

Da Besidiae.
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Bisignano fu colpita da un altro significativo terremoto nel 1836, inserendosi in un periodo di intensa attività sismica nella Valle del Crati durante gli anni '30 del XIX secolo. Una fonte specifica che il terremoto avvenne il 24 aprile 1836, verso le ore quattro della notte, e viene descritto come spaventevole.

Il terremoto del 24 aprile 1836 viene indicato come avente un'epicentro nella zona di Rossano e raggiunse il 10,5° grado della Scala Mercalli.

A Bisignano, gli edifici soffrirono qualche danno. In particolare, cadde il campanile della Cattedrale. L'episcopio si screpolò. La campana dei Cappuccini fuggì fuori dal suo arco col mozzo e coi bilichi, il che suggerisce un forte scuotimento.

Alla violenta scossa di terremoto del 24 aprile 1836 seguì il vaiolo micidiale nelle campagne e il torcicollo che mietè decine di persone. Nel 1837, l'anno successivo al terremoto, si ebbe un'epidemia di colera che penetrò in Bisignano da Acri e causò 27 morti in paese, con un numero probabilmente maggiore di vittime in campagna.

Questo terremoto si colloca tra gli eventi sismici del 1832 e del 1854 che sconquassarono la Valle del Crati e che si verificarono durante l'episcopato di Felice Greco (1824-1840).

Per la ricostruzione della cattedrale, danneggiata dal terremoto del 1836, fu venduto il palazzo vescovile di Acri. Il ricavato della vendita, pari a 1900 ducati, avrebbe dovuto essere impiegato per costruire un altro fabbricato in continuazione del Seminario di Acri, ma fu invece utilizzato per le riparazioni necessarie alla chiesa cattedrale di Bisignano.

Fonti