I Sanseverino nella Congiura dei Baroni
La Congiura dei Baroni del 1485 fu un evento cruciale nella storia del Regno di Napoli, e la potente famiglia Sanseverino ebbe un ruolo di primo piano in questa rivolta contro il re Ferdinando I d'Aragona. Diversi membri della famiglia si unirono alla congiura, spinti da una combinazione di malcontento politico, ambizioni personali e tensioni economiche. Alcuni dei Sanseverino più importanti coinvolti nella congiura furono:
Antonello Sanseverino, principe di Salerno, figlio di Roberto Sanseverino, primo principe di Salerno, Antonello era una delle figure più potenti e influenti del Regno. Il suo malcontento nei confronti di Ferdinando I derivava, tra le altre cose, dall'introduzione dell'Inquisizione spagnola a Napoli, a cui si era fermamente opposto. La sua ricchezza, il suo prestigio e le sue capacità militari lo resero un leader naturale della rivolta.
Girolamo Sanseverino, principe di Bisignano, nipote di Luca Sanseverino, primo principe di Bisignano, Girolamo ereditò il titolo dopo la morte del padre nella Congiura dei baroni del 1382. Girolamo si distinse per la sua politica di accoglienza nei confronti dei profughi albanesi, promuovendo lo sviluppo economico e demografico del suo principato. La sua decisione di unirsi alla congiura del 1485 potrebbe essere stata influenzata da legami familiari con Antonello Sanseverino, ma anche da un crescente malcontento verso le politiche centralizzatrici di Ferdinando I.
Barnabò Sanseverino, conte di Lauria, membro di un ramo cadetto della famiglia, Barnabò era un uomo d'arme esperto e un fedele alleato di Antonello Sanseverino. La sua partecipazione alla congiura fu probabilmente motivata da lealtà personale e dalla speranza di ottenere benefici dalla rivolta.
Le fonti storiche menzionano anche altri Sanseverino coinvolti nella congiura, tra cui il conte di Saponara e il conte di Mileto.
La partecipazione dei famiglia Sanseverino alla Congiura dei Baroni fu determinante per le sue sorti iniziali. Il loro prestigio, le loro risorse e le loro capacità militari diedero forza alla rivolta, che per un breve periodo sembrò sul punto di rovesciare Ferdinando I.
Tuttavia, la congiura fallì a causa di una serie di fattori, tra cui la divisione interna tra i baroni, la mancanza di un chiaro programma politico e l'efficace reazione militare di Ferdinando I, appoggiato dal papa e da altre potenze straniere.
La sconfitta della congiura ebbe conseguenze tragiche per i Sanseverino:
Girolamo Sanseverino fu arrestato e giustiziato a Castel Nuovo nel 1487.
Antonello Sanseverino fuggì in Francia, dove morì nel 1499.
I beni dei Sanseverino furono confiscati e le loro famiglie costrette all'esilio.
La Congiura dei Baroni segnò un punto di svolta nella storia della famiglia Sanseverino. Da quel momento, il loro potere e la loro influenza nel Regno di Napoli diminuirono progressivamente, anche se alcuni rami della famiglia continuarono a ricoprire posizioni importanti nella società napoletana.