Terremoto dell'8 settembre 1905

Da Besidiae.
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Il terremoto dell'8 settembre 1905 fu di un'intensità elevatissima, raggiungendo l'll° grado della Scala Mercalli. L'epicentro di questo sisma fu localizzato nel golfo di Sant'Eufemia.

Le conseguenze per Bisignano furono disastrose. Il terremoto ridusse Bisignano a un ammasso di rovine. Questo suggerisce danni diffusi e gravi a gran parte degli edifici della città. Si verificarono ulteriori lutti e crolli rispetto a quelli causati dal terremoto del 1887. La Cattedrale di Bisignano subì gravi danni a causa della scossa del 1905, tanto che le autorità furono costrette a chiuderla al culto per diversi anni. Il Santuario di Sant'Umile venne danneggiato dal terremoto del 1905. Il superiore Padre Gerardo Avella si adoperò per dare nuova vita al tempio dopo questo evento.

In seguito alla catastrofe, Re Vittorio Emanuele III visitò Bisignano per constatare di persona l'entità dei danni. La città di Bisignano fu dichiarata disastrata e si stabilì che la sua ricostruzione sarebbe avvenuta a totale carico dello Stato. I sussidi ricevuti dal Governo dopo il terremoto del 1905 furono impiegati da Monsignor Scanu per rifare i muri perimetrali della Cattedrale. Misasi, visitando la città dopo il "ruvionoso terremoto del 1905", notò come Bisignano, un tempo "Città forte e famosa", non conservasse più nulla della sua passata grandezza.

Fonti