Salvatore Scanu
Salvatore Scanu fu una figura di spicco nella diocesi di Bisignano, servendo come vescovo in un periodo di importanti trasformazioni e sfide. La sua nomina e il suo operato si inseriscono in un contesto storico e religioso di cambiamenti significativi per la chiesa locale e la società circostante.
Salvatore Scanu era originario di Ozieri, in Sardegna. Fu nominato vescovo di Bisignano nel 1909. La sua nomina segnò un nuovo capitolo per la diocesi, che si apprestava a vivere eventi cruciali nel corso del XX secolo.
Durante il suo episcopato, Scanu si dedicò con particolare impegno alla ricostruzione della Cattedrale di Bisignano. I lavori, avviati sotto la sua guida, furono inizialmente affidati al capomastro Francesco Pucciano, per essere poi completati dal muratore Francesco Calabria. L'installazione dell'Altare Maggiore nel 1920 segnò il culmine di questo importante progetto. La riconsacrazione del Duomo, celebrata con grande solennità la domenica del 18 aprile 1920, rappresentò un momento significativo per la comunità di Bisignano. La ricostruzione della cattedrale non fu solo un'opera materiale, ma anche un simbolo di rinascita e di rinnovata fede per la comunità locale.
Scanu si distinse per la sua attenzione alle necessità della diocesi e dei suoi fedeli. Il suo operato si inserisce in un periodo di grandi cambiamenti sociali e politici, con l'Italia che si trovava ad affrontare le conseguenze della Prima Guerra Mondiale e le trasformazioni del primo dopoguerra.
Salvatore Scanu rimase vescovo di Bisignano fino al 1932, quando lasciò la guida della diocesi. La sua figura si colloca in un momento di passaggio per la chiesa locale, che di lì a pochi decenni avrebbe subito ulteriori cambiamenti e trasformazioni.
Fonti
- Rosario Curia, Cronotassi dei Vescovi della Diocesi di Bisignano (A.D 744-1990), Cosenza, Pellegrini, 1992