Rione Giudecca
Il rione della Giudecca rappresenta uno degli otto quartieri storici che compongono il centro di Bisignano. Al pari di rioni come Piazza, Piano, San Simone, Santa Croce, San Pietro, San Zaccaria e Cittadella-Coscinale, la Giudecca si diparte radialmente dalla collina centrale su cui sorgeva il castello, una struttura urbanistica risalente almeno al 1269. Questo rione confina con quelli di San Simone e Santa Croce.
Nel corso della storia, la Giudecca ha avuto diverse denominazioni: nel 1508 era chiamata Giudeca secondo il Leonardis, mentre nel 1269 potrebbe essere stata conosciuta come Umale, un nome che Ruffino, vescovo dell'epoca, cercò di riportare in uso. Un aspetto distintivo di questo rione è legato alla presenza di una comunità ebraica che vi risiedette dal 951 al 1511, anno in cui furono espulsi per ordine degli Aragonesi. Dopo la loro cacciata, la sinagoga e le proprietà del ghetto rimasero agli abitanti del luogo. Già allora, la presenza degli ebrei, confinati in questo specifico quartiere, testimoniava il fiorente sviluppo commerciale di Bisignano, e si ipotizza che avessero introdotto la produzione della seta nel X secolo. Tuttavia, Pagano descriveva il ghetto come un luogo quasi deserto e silenzioso, evocando l'immagine biblica delle mura di Sionne. La posizione del rione della Giudecca era considerata anche nell'organizzazione fiscale della città, venendo analizzata, per quanto riguarda la sua situazione rispetto alle rendite vescovili, dopo il rione di San Simone e prima di quello di Santa Croce, seguendo l'ordine in cui i quartieri erano disposti.
Fonti
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