Storia di Bisignano: differenze tra le versioni
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La storia di Bisignano affonda le sue radici in tempi antichi, con diverse denominazioni nel corso dei secoli. Già nota come Besidiae in epoca bruzia, secondo Tito Livio e Antonino, la città assunse poi i nomi di Badiza, Bisignanum, e successivamente Bisignano.
In epoca antica, dopo la distruzione di Sibari, Bisignano entrò a far parte della Federazione dei Bruzi. Durante la seconda guerra punica, Annibale transitò per la Valle del Crati, e nel 203 a.C., dopo la sconfitta di Annibale, Besidia si arrese ai Romani. Sotto Giulio Cesare, ottenne lo status di "Civitas Besidiae".
Nel periodo medievale, Bisignano fu una roccaforte bizantina e successivamente longobarda. La Diocesi di Bisignano fu ufficialmente riconosciuta sotto Liutprando. Nell'847, la Repubblica di Besidia fu riconosciuta da re Ludovico II, e la città partecipò alla Lega Campana e alla lotta contro i Saraceni. In questo periodo, Bisignano fu anche influenzata dal monachesimo basiliano, con figure come San Nilo e il Beato Proclo da Bisignano. Si narra che durante un'incursione, forse saracena, il monastero dove risiedeva il Beato Proclo fu distrutto e la sua comunità cercò rifugio nella fortezza di Bisignano.
Con l'arrivo dei Normanni nel Sud Italia, Bisignano passò sotto il loro dominio. Nel 1339 fu istituito il Sedile di Nobiltà, un evento importante nella definizione della struttura sociale della città. Questo periodo fu segnato anche da tensioni, come il massacro di Bisignano e l'uccisione del vescovo-barone Federico Pupatillo nel 1339. Nel corso dei secoli successivi, Bisignano fu governata da diverse signorie, tra cui i Sanseverino, che ebbero un ruolo di primo piano come principi di Bisignano. Il principato di Bisignano fu un importante centro di potere nel Mezzogiorno. La ricchezza dello Stato di Bisignano era legata in particolare alla gabella della seta.
La vita religiosa a Bisignano è stata sempre intensa, con la presenza della Cattedrale e di numerosi altri edifici sacri, tra cui chiese e conventi. Figure religiose di spicco come il Beato Umile da Bisignano hanno lasciato un segno profondo nella storia e nella devozione popolare. Diversi ordini religiosi si stabilirono a Bisignano, tra cui i Francescani (Osservanti, Riformati, Cappuccini), i Domenicani, e gli Scolopi. La presenza di confraternite laiche era significativa e contribuiva alla vita sociale e religiosa della comunità. Si contavano anche spedali e monti di pietà.
Le famiglie nobili hanno giocato un ruolo cruciale nella storia di Bisignano, influenzando la politica, l'economia e la cultura locale. Tra queste si annoverano i Granata, i Berlingieri, i Solima, i Boscarelli, i Fasanella d'Amore, i Loise o Aloise, i Pucciano, i Rende, e i Trentacapilli. Le loro dimore, come Palazzo Solima, il Palazzo Granata Rende Cosentino, e altri palazzi, rappresentano importanti testimonianze architettoniche e storiche.
Bisignano è stata anche teatro di eventi sismici significativi nel corso della sua storia, come il terremoto del 1887, che ha influenzato l'architettura e la vita della città.
Le tradizioni popolari e il folklore hanno sempre avuto un ruolo importante nella cultura bisignanese. Si tramandano leggende legate al territorio, come quella del tesoro di Alarico e miti. Il dialetto di Bisignano e i detti popolari costituiscono un patrimonio culturale immateriale significativo. Anche l'artigianato, come quello dei vasai, ha avuto una sua storia e tradizione.
Nel corso del XVIII secolo, Bisignano continuò ad essere un centro importante nel Regno di Napoli, come testimoniano la Numerazione dei Fuochi del 1732 e il Catasto Onciario del 1749, che forniscono informazioni preziose sulla popolazione e sulle proprietà dell'epoca.
Fonti
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