Rione Borgo di Piano: differenze tra le versioni
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Il [[Rione Borgo di Piano|Borgo di Piano]] rappresenta una parte significativa della storia urbana di [[Bisignano]], configurandosi come uno degli antichi insediamenti che compongono la città. Contrariamente ad altri rioni che si irradiano dalla collina del castello, Piano si trovava in una posizione più periferica, tanto che ancora nel Settecento la principale via d'accesso al paese proveniva da Mastro-raffo e, passando per la località di Chio, saliva proprio verso Piano. Questa sua collocazione fece sì che, almeno in passato, fosse considerato un borgo esterno alle mura ("extra rnoenia") e si congiungesse al rione della Piazza in un punto preciso, nei pressi del palazzo del tesoriere Rende, dove un tempo si trovava anche l'unica porta onoraria della città. | |||
Storicamente, un elemento che caratterizzava Piano era la presenza di un fossato che lo separava dal resto di Bisignano, suggerendo una certa autonomia o distinzione dal nucleo centrale | |||
. Nonostante questa separazione, nel corso del tempo Piano divenne una zona popolosa e produttiva. La numerazione dei fuochi del 1732 indica che il borgo contava circa 550 abitanti distribuiti in 83 nuclei familiari, il che lo rendeva la zona più densamente abitata di Bisignano in quel periodo. | |||
Dal punto di vista economico e sociale, Piano era noto per alcune attività artigianali, in particolare per la presenza dei vasai, tanto che un canto popolare ricordava i "forgiali del Piano". Nel 1732 si menzionava anche la presenza di un "pignataro" (fabbricante di pentole) che esercitava la sua arte in una grotta. La produttività del borgo era tale da renderlo un motore per l'economia locale. | |||
Infine, il Borgo di Piano custodiva anche elementi di interesse storico e religioso. Si ricorda la presenza della "Madonna tunna", una struttura forse risalente all'epoca romano-bizantina, situata al termine del quartiere sulla via campestre per Soverano Nuovo. Inoltre, in un inventario storico viene menzionata la chiesa di Santo Stefano collocata proprio in Piano. Un altro elemento tradizionale legato a questo rione era l'olmo del Piano, un luogo che un tempo era teatro di un'antica usanza matrimoniale. Non è da escludere che l'espressione "in planis" che compare nella [[Platea di Ruffino]] possa riferirsi proprio a questa zona pianeggiante di Bisignano. | |||
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Versione delle 22:25, 20 apr 2025
Il Borgo di Piano rappresenta una parte significativa della storia urbana di Bisignano, configurandosi come uno degli antichi insediamenti che compongono la città. Contrariamente ad altri rioni che si irradiano dalla collina del castello, Piano si trovava in una posizione più periferica, tanto che ancora nel Settecento la principale via d'accesso al paese proveniva da Mastro-raffo e, passando per la località di Chio, saliva proprio verso Piano. Questa sua collocazione fece sì che, almeno in passato, fosse considerato un borgo esterno alle mura ("extra rnoenia") e si congiungesse al rione della Piazza in un punto preciso, nei pressi del palazzo del tesoriere Rende, dove un tempo si trovava anche l'unica porta onoraria della città.
Storicamente, un elemento che caratterizzava Piano era la presenza di un fossato che lo separava dal resto di Bisignano, suggerendo una certa autonomia o distinzione dal nucleo centrale . Nonostante questa separazione, nel corso del tempo Piano divenne una zona popolosa e produttiva. La numerazione dei fuochi del 1732 indica che il borgo contava circa 550 abitanti distribuiti in 83 nuclei familiari, il che lo rendeva la zona più densamente abitata di Bisignano in quel periodo.
Dal punto di vista economico e sociale, Piano era noto per alcune attività artigianali, in particolare per la presenza dei vasai, tanto che un canto popolare ricordava i "forgiali del Piano". Nel 1732 si menzionava anche la presenza di un "pignataro" (fabbricante di pentole) che esercitava la sua arte in una grotta. La produttività del borgo era tale da renderlo un motore per l'economia locale.
Infine, il Borgo di Piano custodiva anche elementi di interesse storico e religioso. Si ricorda la presenza della "Madonna tunna", una struttura forse risalente all'epoca romano-bizantina, situata al termine del quartiere sulla via campestre per Soverano Nuovo. Inoltre, in un inventario storico viene menzionata la chiesa di Santo Stefano collocata proprio in Piano. Un altro elemento tradizionale legato a questo rione era l'olmo del Piano, un luogo che un tempo era teatro di un'antica usanza matrimoniale. Non è da escludere che l'espressione "in planis" che compare nella Platea di Ruffino possa riferirsi proprio a questa zona pianeggiante di Bisignano.
Fonti
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Gaetano Gallo, Cronistoria della Città di Bisignano, Cosenza, 1901
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Gaetano Gallo fu Carlo, Bisignano - Arte, Storia, Folklore, Chiaravalle, Frama Sud, 1983
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Rosario Curia, Bisignano nella storia del Mezzogiorno (dalle origini al XIX sec.), Cosenza, Pellegrini, 1985
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Rosalbino Turco, Il Cristo di legno, Cosenza, Pellegrini, 1987
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Rosario Curia, Cronotassi dei Vescovi della Diocesi di Bisignano (A.D 744-1990), Cosenza, Pellegrini, 1992
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Francesco Fucile, Momenti di storia e tradizioni Bisignanesi - Poesie dialettali, Cosenza, Pellegrini, 1992
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A.A.V.V., Bisignano e la val di Crati tra passato e futuro, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1993
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Rosario D'Alessandro, Chiesa e Società in Calabria - I Sinodi di Bisignano (1630-1727), Cosenza, Tipolitografia Satem, 1998
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Luigi Falcone, Tradizione giuridica bizantina e prassi canonica latina nella diocesi di Bisignano. La formazione del patrimonio normativo fra X e XVI secolo, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 1999
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Luigi Falcone, Minoranze etniche e culturali nella Calabria settentrionale fra XV e XIX secolo, Progetto 2000, 2003
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Rosario Curia, Città di Bisignano - Monumenti storici e memorie, Castrovillari, Le Nuvole, 2009
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Antonio Mandrelli, a cura di Luigi Falcone, Giuseppe Sebastiani Vescovo di Bisignano (1667-1672) e di Città di Castello (1672-1689), Progetto 2000, 2009
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---Leopoldo Pagano - Mario Pugliese - Alessandro Sireno, Il Regno delle due sicilie descritto ed illustrato. Calabria citeriore. Bisignano, Cosenza, Falco Editore, 2009
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Rosalbino di Fasanella d'Amore di Ruffano, Araldica Calabrese, Cosenza, ASEmit, 2011
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Antonello Savaglio - Alfonso Barone - Luigi Falcone - Mario Panarello, I Boscarelli, Castrovillari, GLF sas, 2013
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a cura di Luigi Falcone e Antonello Savaglio, Santi, militari e peccatori nel principato di Bisignano, Castrovillari, GLF sas, 2014
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Alessandro Sireno, Chiese aperte a Bisignano. Racconto d'arte, di fede, di tradizioni, Falco Editore, 2015
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A.a.V.v., Storie di Bisignano, Lecce, Youcanprint, 2021
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Leopoldo Pagano, Bisignano e la sua diocesi, Apollo Edizioni, 2022