Chiesa di Santa Caterina
La chiesa di Santa Caterina a Bisignano, che non esiste più, aveva una notevole importanza storica e architettonica. Era situata nel quartiere di Piano, vicino alle vie pubbliche e oltre le mura di Bisignano.
La chiesa era affiancata da uno degli ospedali della città, ad uso dei poveri, infermi e pellegrini. Questo ospedale era chiamato "u larighu i ru spitali".
Nel 1269, una chiesa di Santa Caterina è menzionata nella Platea della chiesa vescovile di Bisignano, redatta dal vescovo Ruffino. In una Platea del 1508 dell'Archivio Capitolare, viene ricordata una «chiesa e Hospedale di Santa Caterina vicino le vie pubbliche oltre le mura di Bisignano dove è chiamato Santa Caterina, tenuta da Don Alessandro Nepote». Nello stesso documento, si fa riferimento all'«hospitalecivitatis Bisiniani nominatus S.ta Caterina, est valoris annuatim triginta ducatorum, ut: quam tenet ad p.ns D. Teseus de Gayeta ex concessione S.tis D. N.ri».
Nel corso del tempo, la chiesa fu affidata a diverse figure ecclesiastiche, tra cui il cardinale Antonio Sanseverino nel 1536.
La chiesa di Santa Caterina era forse la più bella di Bisignano, l’unica di un puro stile gotico.
Nel 1737, la confraternita nella chiesa di S.Caterina non esisteva più. Don Michelangelo Lipari, parroco di Santo Stefano Protomartire, affermò che tra le chiese filiali del suo territorio «la prima è S.ta Caterina Verg.e e Mar.re situata nel mezzo di d.a Parrocchia nel luogo detto Piano, è Prebenda Canonicale col peso d’una messa per ogni festa di precetto, dentro d.a Chiesa vi è un beneficio laicale col peso d’una messa per ogni venerdì, il titolo di d. Beneficio è S.ta Maria del Carmine».
Alla fine del Settecento, era già diroccata e i resti furono chiesti in vendita dalla famiglia Gentile.
Leopoldo Pagano scriveva che la chiesa scoperta e spalcata di S Caterina, che è nel quartiere della Piazza, tenendo ancora saldi i marmi gotici della sua porta, è l'effigie viva del Bisignano del medio evo.