Frate Umile da Bisignano

Da Besidiae.
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Frate Umile da Bisignano

Frate Umile da Bisignano, nato Lucantonio Pirozzo nel 1582, è stato un religioso francescano venerato per la sua vita di profonda umiltà, penitenza e miracoli. La sua storia, ricca di eventi prodigiosi e di una profonda spiritualità, continua ad affascinare e ispirare i fedeli.

Origini e vocazione

Nato a Bisignano, in Calabria, da una famiglia modesta, Lucantonio dimostrò fin da bambino una spiccata propensione per la vita religiosa. Rifiutava il denaro e trovava conforto nelle immagini sacre.

Guidato dal suo parroco, Don Marco Antonio Solima, coltivò la preghiera e la penitenza sin dalla giovane età.

Entrata nell'Ordine Francescano

All'età di 20 anni, Lucantonio entrò nell'Ordine dei Frati Minori Riformati, assumendo il nome di Umile.

Il suo noviziato fu caratterizzato da un fervore eccezionale, e la sua ammissione fu segnata da un prodigio: pur essendo analfabeta, recitò a memoria l'intera regola dell'Ordine durante l'interrogazione pubblica.

Vita di Miracoli e Doni Spirituali

La vita di Frate Umile fu costellata di miracoli e doni soprannaturali, tra cui estasi, guarigioni, profezie e la capacità di leggere nei cuori.

Durante i suoi viaggi, si verificavano eventi straordinari come la moltiplicazione del cibo, la levitazione e l'attraversamento di fiumi in piena.

La sua fama di santità si diffuse rapidamente, attirando folle di fedeli in cerca di conforto e guarigione.

Umiltà e Persecuzioni

Nonostante i doni straordinari, Frate Umile mantenne sempre un'umiltà profonda, considerandosi un peccatore indegno.

Fu oggetto di calunnie e persecuzioni, persino da parte di un confratello invidioso.

Sopportò tutto con pazienza, offrendo le sue sofferenze a Dio.

Richiamo a Roma e Ritorno in Calabria

Papa Gregorio XV, incuriosito dalla fama di Frate Umile, lo chiamò a Roma, dove rimase per sette anni.

Il Papa e i suoi familiari rimasero colpiti dalla sua santità e lo consultarono spesso.

Dopo la morte di Gregorio XV, il nuovo Papa Urbano VIII lo trattenne a Roma per altri sette anni.

Alla fine, a causa delle sue precarie condizioni di salute, gli fu concesso di tornare a Bisignano.

Morte e Venerazione

Frate Umile morì il 26 novembre 1637, circondato dalla venerazione dei suoi confratelli e della popolazione.

La sua tomba divenne meta di pellegrinaggi, e i miracoli continuarono a verificarsi anche dopo la sua morte.

Beatificazione e santificazione

Il processo di beatificazione di Frate Umile fu avviato nel 1692.

Nel 1928, Papa Pio XI riconobbe le sue virtù eroiche, dichiarandolo Venerabile.

È stato proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 19 maggio 2002.

Eredità Spirituale

La vita di Frate Umile è un esempio luminoso di umiltà, carità e obbedienza, valori fondamentali della vita cristiana.

I suoi miracoli e la sua profonda spiritualità continuano ad ispirare i fedeli a cercare una vita più vicina a Dio.

Opere su Frate Umile da Bisignano

Numerosi autori hanno scritto sulla vita e le opere di Frate Umile. Tra questi:

Fra Francesco da San Marco, Vita del Venerabile Servo di Dio, Frate Umile di Bisignano.

P.Anton-Maria da Vicenza, Vita del Venerabile Servo di Dio, Frat'Umile da Bisignano, Bologna, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1872.

Pasquale Lopetrone, Religiosi del cosentino. Luoghi, predicazioni, itinerari spirituali. San Nilo, Gioacchino da Fiore, san Daniele, san Francesco di Paola, sant'Umile da Bisignano..., Pubblisfera, 2002.

Frate Umile da Bisignano rimane un esempio di come la santità possa manifestarsi in modo straordinario anche nella vita di un umile frate laico. La sua storia, tramandata nei secoli, continua ad essere una fonte di ispirazione e di fede per i credenti di ogni tempo.

Fonti