Carlo Vincenzo Ricotta

Da Besidiae.
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Carlo Vincenzo Ricotta, nato a Sambiase (oggi Lamezia Terme), fu nominato vescovo di Bisignano nel 1902. La sua nomina avvenne in un periodo in cui la Chiesa cattolica si trovava ad affrontare le sfide del modernismo e le trasformazioni sociali dell'inizio del XX secolo.

Ricotta si oppose alle leghe e alle casse rurali della sua diocesi, seguendo le direttive dell'enciclica papale. Questa sua decisione rifletteva la sua adesione alla dottrina della Chiesa dell'epoca e il suo timore che queste istituzioni potessero minare l'autorità ecclesiastica.

Nel 1901, Ricotta ordinò sacerdote Don Domenico Conte, un uomo di umili origini di Acri, che desiderava fare vita religiosa presso il romitorio della Catena, ma non riusci nel suo intento.

Durante il suo episcopato, nel 1875, in occasione del Giubileo sotto Pio IX, Ricotta diede disposizioni ai fedeli su come ottenere le indulgenze plenarie, visitando i principali luoghi di culto del luogo.

Il vescovo Ricotta, in linea con le direttive della Chiesa, si oppose al "Modernismo", un movimento filosofico-sociale che metteva in discussione alcuni dogmi della fede. Questo dimostra la sua adesione alle posizioni del Papa e la sua volontà di mantenere l'ortodossia all'interno della diocesi.

L'episcopato di Ricotta si svolse in un periodo di grandi cambiamenti, caratterizzato dalla crescita dei movimenti sociali e politici, e dalle tensioni tra la Chiesa e lo Stato. La sua decisione di sciogliere le casse rurali della sua diocesi dimostra come fosse sensibile a questi cambiamenti e come cercasse di guidare la sua comunità secondo le indicazioni della Chiesa.


Fonti