Palazzo Granata
Il Palazzo Granata Rende Cosentino è palazzo sei-settecentesco che sorge con ogni probabilità sulle fondamenta di un antico monastero di monache clarisse, una supposizione avvalorata dalla sua imponenza e dalla sua posizione addossata alla collina della Motta, che avrebbe offerto gli spazi interni e riservati tipici della clausura monastica.
Sebbene non sia certo che il palazzo abbia mai ospitato le monache clarisse, la sua storia è strettamente legata a importanti famiglie nobiliari di Bisignano. Ricordiamo Salvatore de Granata, al quale fu concesso il privilegio della familiarità nel lontano 1507 dal principe Bernardino Sanseverino.
Il palazzo ha subito nel tempo diverse trasformazioni e ampliamenti, inglobando probabilmente anche la vicina abitazione di Maurizio Funaroo, grazie agli interventi intrapresi dalla famiglia Granata per rendere l'edificio più rappresentativo. La facciata del palazzo presenta caratteristiche architettoniche di rilievo, con una tessitura muraria a vista movimentata dai cantonali animati da un motivo di bugnato liscio. Un ampio arco a sesto ribassato orna la facciata, inquadrando il balcone centrale posto sopra il portone d'ingresso principale. All'interno, un classico atrio sormontato da uno stemma di famiglia conduce alla grande scala che si dirama verso i piani superiori. La cappella gentilizia della famiglia Granata, dedicata alla Madonna del Carmine, si trova di fronte all'imponente palazzo e rappresenta un piccolo oratorio tuttora officiato. Lo stemma dei Granata sovrasta l'ingresso di questa cappella.
Fonti
- Francesco Mario Risuleo - Marcello Bisignano, San Pietro tra passato e presente - Quartiere di Bisignano, Luzzi (CS), SerigrafiSud, 2000