Differenze tra le versioni di "Etimologia del nome Bisignano"

Da Besidiae.
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==Altre Fonti==
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<small>[[Rosario Curia]], ''[[Bisignano nella storia del Mezzogiorno (dalle origini al XIX sec.)]]'', Cosenza, Pellegrini, 1985</small>
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[[Categoria:Enciclopedia]]
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Versione delle 12:38, 17 ott 2021

Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, Napoli, s.n., 1703

È fama che la fondasse Ascanel Pronepote di Noè, figliuol di Gomer, che dopò l'edificatione di Regio Giulio, mandò un suo Capitano per nome Bescio, al quale piacendo l'amenità de' Colli, bontà dell'Aria, e fertilità del Paese, ne cominciò l'edificio; sopragiungendo poi Ascanel, pago del tutto, finì d'edificarla, & ad honore del Capitano chiamolla Bescia. Al sentir di Stefano, e d'altri antichissimi Autori, vogliono che fosse stata una delle Città Greche, opera de gli Ausonii, così il Barrio Storico Francescano. Mà Beroso Caldeo e la Cronistoria del Tomei stiman, che fosse stata edificata dal sudetto Ascanel Pronipote di Noè, l'anno della Creatione del Mondo mille, e novecento.
A tempo della Republica Romana si chiamava Besidie, dopò Beretra, & ultimamente Bisignano, sicome leggiamo presso Antonio nell'Itinerario dal corrotto vocabolo Besidiano detta Bisignano. Tito Livio nel libro decimo la numera frà le Città Bretie di prima riga, che passarono ad Annibale, e nel settimo sente, che tutte le dette Città mandarono due Fratelli nobilissimi, l'uno Vibio, e l'altro Fattio al Console Gneo Servilio Scipione, e ripassarono all'antica già devotione de' Romani cò medesimi patti, cò quali erano stati ricevuti i Lucani. Tutto ciò comprova, e dagli accennati Autori, e da Pomponio Mela, da Dionisio Afro, e dal Barrio.


Cesare Orlandi, Delle Città d'Italia e sue Isole adiacenti, Perugia, Stamperia Augusta, 1774

latinamente dicesi Besidia da Tito Livio nel numero del più Besidiae.


Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Napoli, 1797

Tito Livio la chiama Besidias . Si vuole che ne vecchi tempi si fosse detta però Bescia, indi Beretro , e finalmente Besidianum.

Attilio Zuccagni Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Firenze, 1845

T.Livio la chiamò Besidias; vollesi che fosse chiamala anche Besidianum; modernamente il Del Re riconobbe in essa la mediterranea città dei Bruzii chiamata Besidiae in cui i Romani dedussero una colonia.

Nicola Corcia, Storia delle Due Sicilie dall'antichità più remota al 1789, Napoli, 1847

A confrontarne il nome con una città di Besida nella Spagna, la vera lezione sarebbe quella di Livio; e dall'analogia di tal nome da tutti i topografi si conviene che altra non fosse che l'odierna Bisignano.

Vincenzo Padula, Protogèa, ossia L'Europa preistorica per Vincenzo Padula, Napoli, 1871

Bisignano. Corruzione di Besidianum, aggettivo etnico di Besidiae, città ricordata da Livio, e che tolse il nome dall'ebreo Be-sadeh scritto per sin, che significa Nel campo piano; e tuttavia un suo quartiere si appella Piano. Besidiae e Piano sono il medesimo.

Altre Fonti

(Rosario Curia, Bisignano nella storia del Mezzogiorno (dalle origini al XIX sec.), Cosenza, Pellegrini, 1985)