Campovile

Da Besidiae.
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Campovile è una contrada di Bisignano, situata nella Valle del Crati. La sua denominazione deriva dagli scontri e dalle battaglie avvenute in questi luoghi durante la seconda guerra punica (218-202 a.C.). In particolare, fu teatro di una sanguinosa battaglia nel 205 a.C., quando i consoli romani Lucio Veturio Filone e Quinto Cecilio Metello tentarono di conquistare Cosenza, la capitale dello stato dei Bruzi.

I consoli, informati dell'assenza di Annibale dalla Valle del Crati, scesero dalla Lucania con l'obiettivo di sbaragliare le truppe cartaginesi acquartierate nella valle e conquistare rapidamente Cosenza. Erano convinti che la caduta della capitale avrebbe portato alla resa delle altre città bruzie, privando Annibale di un importante alleato e delle risorse del territorio. Dopo aver attraversato la Valle dell'Esaro e saccheggiato diverse località, i legionari romani si diressero verso Lyssitania (l'odierna Sartano) e, guadando il fiume Crati, entrarono nel territorio di Bisignano.

Proprio nella zona di Campovile, mentre i legionari romani, carichi di bottino, marciavano verso Cosenza, furono attaccati dalle truppe cartaginesi. La battaglia di Campovile fu una disfatta per i Romani. Le perdite subite dalle legioni furono così gravi che i due consoli, feriti e quasi catturati, riuscirono a salvarsi solo con una fuga precipitosa verso i loro presidi in Lucania.

Tito Livio, lo storico romano, descrive la battaglia di Campovile come una semplice imboscata "non degna di memoria". La denominazione "Campovile" deriva probabilmente dalla violenza e dalla brutalità della battaglia che si svolse in quel luogo.

Il toponimo è rimasto immutato nel corso dei secoli, a testimonianza dell'importanza storica di questo evento.

Fonti