Castello di Bisignano
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Il castello di Bisignano sorgeva in posizione dominante sulla città, in un'area che in precedenza ospitava una fortezza bizantina. Dopo essere diventato feudo dei Sanseverino nel 1462, il castello fu distrutto da un terremoto nel 1520, ma in seguito ricostruito.
Nel 1544, la Platea di Bisignano descriveva il castello come una struttura cinta da mura con un palazzo semidiruto e una chiesa dedicata a S. Maria. Successivamente, veniva descritto come "coronato di merli, mezzelune e di baluardi".
Nel 1630, l'università di Bisignano pagò per la riparazione dell'orologio. Tuttavia, nel 1750, si testimoniava già l'esistenza di resti di torri, muri, cannoniere, cisterne sotterranee e il bastione occidentale. Nel 1774, si scriveva che si potevano vedere solo "i miseri avanzi".
Nel 1863, il demanio del castello si trovava in mezzo all'abitato di Bisignano, con alcuni ruderi che ricordavano serbatoi di grano e un piccolo tempio dedicato alla SS. Vergine.
Oggi, purtroppo, non rimane alcuna traccia muraria dell'antico castello, ma è visibile solo un rudere rappresentato da una roccia. La rocca fu rasa al suolo negli anni Settanta, cancellando le ultime vestigia di una storia millenaria.