Differenze tra le versioni di "Dino Trabalzini"
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Dino Trabalzini è stato una figura di spicco nella storia ecclesiastica della Calabria, in particolare per il suo ruolo nell'unificazione delle diocesi di Cosenza e Bisignano. Nato a Montepulciano (Siena) il 28 aprile 1923, intraprese il cammino sacerdotale venendo ordinato sacerdote a Roma il 5 aprile 1947. Prima di essere nominato vescovo, svolse il ruolo di viceparroco a Santa Maria Maggiore e successivamente di parroco a San Luca al Prenestino, sempre a Roma. La sua carriera ecclesiastica proseguì con l'elezione a vescovo di Munanziana nel 1966, seguita dalla nomina a vescovo ausiliare di Roma e poi a vescovo di Rieti | [[Dino Trabalzini]] è stato una figura di spicco nella storia ecclesiastica della Calabria, in particolare per il suo ruolo nell'unificazione delle diocesi di Cosenza e Bisignano. Nato a Montepulciano (Siena) il 28 aprile 1923, intraprese il cammino sacerdotale venendo ordinato sacerdote a Roma il 5 aprile 1947. Prima di essere nominato vescovo, svolse il ruolo di viceparroco a Santa Maria Maggiore e successivamente di parroco a San Luca al Prenestino, sempre a Roma. La sua carriera ecclesiastica proseguì con l'elezione a vescovo di Munanziana nel 1966, seguita dalla nomina a vescovo ausiliare di Roma e poi a vescovo di Rieti. | ||
Un momento cruciale nella sua vita fu la sua nomina, da parte di papa Giovanni Paolo II, ad arcivescovo di Cosenza e vescovo di Bisignano il 18 marzo 1980, facendo il suo ingresso il 10 maggio 1980 | Un momento cruciale nella sua vita fu la sua nomina, da parte di papa Giovanni Paolo II, ad arcivescovo di Cosenza e vescovo di [[Bisignano]] il 18 marzo 1980, facendo il suo ingresso il 10 maggio 1980. Questo doppio incarico lo portò a essere protagonista di un cambiamento significativo nella struttura ecclesiastica della regione: l'unificazione delle due diocesi nell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, avvenuta il 30 settembre 1986. Di fatto, [[Dino Trabalzini]] fu l'ultimo vescovo della [[Diocesi di Bisignano|diocesi di Bisignano]], segnando la fine di un'antica istituzione. La presa di possesso ufficiale della [[Diocesi di Bisignano|diocesi di Bisignano]] avvenne durante il Giovedì Santo del 1981, e il suo mandato come vescovo di Bisignano si concluse nel 1986 con l'unificazione. | ||
. Questo doppio incarico lo portò a essere protagonista di un cambiamento significativo nella struttura ecclesiastica della regione: l'unificazione delle due diocesi nell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, avvenuta il 30 settembre 1986. Di fatto, Dino Trabalzini fu l'ultimo vescovo della diocesi di Bisignano, segnando la fine di un'antica istituzione. La presa di possesso ufficiale della diocesi di Bisignano avvenne durante il Giovedì Santo del 1981, e il suo mandato come vescovo di Bisignano si concluse nel 1986 con l'unificazione | |||
Il suo impegno non si limitò all'ambito amministrativo, ma si estese alla cura pastorale e alla promozione di iniziative significative come la revisione della Curia e delle Parrocchie e la realizzazione del nuovo Seminario a Rende. Il suo motto episcopale era "Dei et hominum", che rifletteva il suo impegno verso Dio e gli uomini. | |||
Il suo impegno non si limitò all'ambito amministrativo, ma si estese alla cura pastorale e alla promozione di iniziative significative come la revisione della Curia e delle Parrocchie e la realizzazione del nuovo Seminario a Rende | |||
. Il suo motto episcopale era "Dei et hominum", che rifletteva il suo impegno verso Dio e gli uomini | Dopo il suo ritiro, [[Dino Trabalzini]] continuò la sua opera attraverso lo studio, la preghiera e la direzione spirituale. Fu un esperto di pietà popolare, lasciando numerosi studi sull'argomento, oltre a scritti di spiritualità, lettere pastorali e interventi sulla situazione sociale della Calabria. La sua collaborazione si estese alla stesura della lettera dell'episcopato italiano "Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno" del 1989 e alla redazione di due lettere pastorali sul fenomeno mafioso. [[Dino Trabalzini]] morì il 24 marzo 2014 e fu sepolto nella Cattedrale di Cosenza. Il suo operato ha lasciato un segno nella storia religiosa della regione, specialmente nel processo di unificazione delle diocesi di Cosenza e Bisignano. | ||
Dopo il suo ritiro, Dino Trabalzini continuò la sua opera attraverso lo studio, la preghiera e la direzione spirituale | |||
. Fu un esperto di pietà popolare, lasciando numerosi studi sull'argomento, oltre a scritti di spiritualità, lettere pastorali e interventi sulla situazione sociale della Calabria. La sua collaborazione si estese alla stesura della lettera dell'episcopato italiano "Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno" del 1989 e alla redazione di due lettere pastorali sul fenomeno mafioso. Dino Trabalzini morì il 24 marzo 2014 e fu sepolto nella Cattedrale di Cosenza. Il suo operato ha lasciato un segno nella storia religiosa della regione, specialmente nel processo di unificazione delle diocesi di Cosenza e Bisignano. | |||
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Dino Trabalzini è stato una figura di spicco nella storia ecclesiastica della Calabria, in particolare per il suo ruolo nell'unificazione delle diocesi di Cosenza e Bisignano. Nato a Montepulciano (Siena) il 28 aprile 1923, intraprese il cammino sacerdotale venendo ordinato sacerdote a Roma il 5 aprile 1947. Prima di essere nominato vescovo, svolse il ruolo di viceparroco a Santa Maria Maggiore e successivamente di parroco a San Luca al Prenestino, sempre a Roma. La sua carriera ecclesiastica proseguì con l'elezione a vescovo di Munanziana nel 1966, seguita dalla nomina a vescovo ausiliare di Roma e poi a vescovo di Rieti.
Un momento cruciale nella sua vita fu la sua nomina, da parte di papa Giovanni Paolo II, ad arcivescovo di Cosenza e vescovo di Bisignano il 18 marzo 1980, facendo il suo ingresso il 10 maggio 1980. Questo doppio incarico lo portò a essere protagonista di un cambiamento significativo nella struttura ecclesiastica della regione: l'unificazione delle due diocesi nell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, avvenuta il 30 settembre 1986. Di fatto, Dino Trabalzini fu l'ultimo vescovo della diocesi di Bisignano, segnando la fine di un'antica istituzione. La presa di possesso ufficiale della diocesi di Bisignano avvenne durante il Giovedì Santo del 1981, e il suo mandato come vescovo di Bisignano si concluse nel 1986 con l'unificazione.
Il suo impegno non si limitò all'ambito amministrativo, ma si estese alla cura pastorale e alla promozione di iniziative significative come la revisione della Curia e delle Parrocchie e la realizzazione del nuovo Seminario a Rende. Il suo motto episcopale era "Dei et hominum", che rifletteva il suo impegno verso Dio e gli uomini.
Dopo il suo ritiro, Dino Trabalzini continuò la sua opera attraverso lo studio, la preghiera e la direzione spirituale. Fu un esperto di pietà popolare, lasciando numerosi studi sull'argomento, oltre a scritti di spiritualità, lettere pastorali e interventi sulla situazione sociale della Calabria. La sua collaborazione si estese alla stesura della lettera dell'episcopato italiano "Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno" del 1989 e alla redazione di due lettere pastorali sul fenomeno mafioso. Dino Trabalzini morì il 24 marzo 2014 e fu sepolto nella Cattedrale di Cosenza. Il suo operato ha lasciato un segno nella storia religiosa della regione, specialmente nel processo di unificazione delle diocesi di Cosenza e Bisignano.
Fonti
- Rosario Curia, Cronotassi dei Vescovi della Diocesi di Bisignano (A.D 744-1990), Cosenza, Pellegrini, 1992