De antiquitate et situ Calabriae: differenze tra le versioni
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Il libro [[De antiquitate et situ Calabriae]] è stato scritto da [[Gabriele Barrio]] e pubblicato a Roma da apud Iosephum de Angelis nel 1571. | |||
L'opera, in latino e rivolta a un pubblico colto, si propone di rettificare gli errori degli storici e dei geografi sulla Calabria, elogiando la regione. [[Gabriele Barrio|Barrio]] fornisce una descrizione dettagliata del territorio calabrese, esaminando il presente e il passato delle località e dei loro costumi. Il libro è stato poi rivisto e integrato da [[Tommaso Aceti]] in una nuova edizione pubblicata a Roma nel 1737. | |||
Nonostante l'importanza dell'opera di Barrio, non sono mai state realizzate edizioni critiche, commenti o studi sistematici. | |||
L'unica traduzione esistente è quella di E. A. Mancuso, pubblicata a Cosenza nel 1979. | |||
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==Fonti== | |||
*[[Gabriele Barrio]], ''[[De antiquitate et situ Calabriae]]'', Roma, 1571 | |||
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Versione delle 19:41, 24 feb 2025

Il libro De antiquitate et situ Calabriae è stato scritto da Gabriele Barrio e pubblicato a Roma da apud Iosephum de Angelis nel 1571.
L'opera, in latino e rivolta a un pubblico colto, si propone di rettificare gli errori degli storici e dei geografi sulla Calabria, elogiando la regione. Barrio fornisce una descrizione dettagliata del territorio calabrese, esaminando il presente e il passato delle località e dei loro costumi. Il libro è stato poi rivisto e integrato da Tommaso Aceti in una nuova edizione pubblicata a Roma nel 1737.
Nonostante l'importanza dell'opera di Barrio, non sono mai state realizzate edizioni critiche, commenti o studi sistematici.
L'unica traduzione esistente è quella di E. A. Mancuso, pubblicata a Cosenza nel 1979.
Fonti
- Gabriele Barrio, De antiquitate et situ Calabriae, Roma, 1571