Differenze tra le versioni di "Statua della Madonna delle Grazie"

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La statua è un punto di riferimento per i fedeli, in particolare per la devozione al [[Beato Umile da Bisignano]], la cui esperienza di estasi è legata alla contemplazione della statua. La datazione della statua è riportata in diverse fonti come 1532, 1535, o 1537.
La statua è un punto di riferimento per i fedeli, in particolare per la devozione al [[Beato Umile da Bisignano]], la cui esperienza di estasi è legata alla contemplazione della statua. La datazione della statua è riportata in diverse fonti come 1532, 1535, o 1537.
==Fonti==
*[[Bibliografia su Bisignano]]
*[[Gaetano Gallo fu Carlo]], [[Bisignano - Arte, Storia, Folklore]]
*[[Rosalbino Turco]], [[Il Cristo di legno]]
*[[Rosario Curia]], [[Città di Bisignano - Monumenti storici e memorie]]


[[Categoria:Sculture in marmo]]
[[Categoria:Sculture in marmo]]

Versione attuale delle 23:11, 24 gen 2025

La statua marmorea della Madonna delle Grazie, conservata nella Chiesa della Riforma di Bisignano, è attribuita alla scuola di Antonello Gaggini.

La statua risale al XVI secolo. La Madonna è scolpita a tutto tondo e regge il Bambino Gesù sul braccio sinistro, il quale indica la madre con la mano destra. La base della statua presenta un bassorilievo con la morte di Sant’Anna circondata dagli Apostoli e San Giuseppe con il bambino, insieme a due putti.

La statua è alta 1,40 o 1,50 metri e ha una base con una iscrizione «S. Maria della Gracia». La statua è considerata un capolavoro per l'espressione che anima il marmo.

Una leggenda popolare racconta che un bifolco scoprì la statua nel letto di un torrente e i buoi che trainavano il carro che la trasportava si fermarono davanti alla chiesa della Riforma, dove la statua fu poi collocata.

La statua è un punto di riferimento per i fedeli, in particolare per la devozione al Beato Umile da Bisignano, la cui esperienza di estasi è legata alla contemplazione della statua. La datazione della statua è riportata in diverse fonti come 1532, 1535, o 1537.


Fonti