Carlo Maria Sanseverino

Da Besidiae.
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Carlo Maria Sanseverino, nato ad Altomonte il 15 agosto 1644, fu il IX Principe di Bisignano e XV Conte di Tricarico e Chiaromonte. Sposò in prime nozze Maria Fardella Gaetani. I loro eredi furono Aurora, Giuseppe Leopoldo, Nicolò e Giovanni Sanseverino. Il rapporto con i suoceri del figlio Giuseppe Leopoldo, i duchi di Monteleone Nicola e Giovanna Pignatelli, fu molto conflittuale dopo il matrimonio nel 1702.

Le fonti descrivono la figura di Carlo Maria con tratti contrastanti. Da un lato, viene presentato come un uomo cresciuto con una nobile e signoresca educazione, appassionato delle arti cavalleresche e di ogni studio "gajo e gentile". Era circondato da molti figli e i suoi costumi erano considerati adeguati alla sua alta nascita ed educazione. Si distingueva in particolare per la sua abilità nel maneggiare i cavalli e amava molto cavalcare. Un cronista contemporaneo, Giovanni Fiore, lo descrisse per la sua "generosità e pietà cristiana", mentre altri, come Bonifacio Petrone e Emanucllo di Giesù Maria, ne esaltarono il mecenatismo. Un'iscrizione sulla sua tomba lo ricorda come un uomo degno di esempio e ammirazione.

Dall'altro lato, il suo governo sul Principato di Bisignano alla fine del Seicento fu caratterizzato da una "politica dispotica" che contribuì alla perdita dei progressi economici e culturali raggiunti in età rinascimentale. Viene descritto come una figura "decisamente trascurata dalla storiografia". Nonostante potesse apparire vicino alla Chiesa e promotore di iniziative devozionali, Carlo Maria fu insolente e aggressivo anche nei confronti dei Vescovi e delle autorità locali. Insieme alla moglie, Maria Fardello, fondò comunque un beneficio ecclesiastico perpetuo nella Cappella di Santa Maria della Motta a Bisignano, legandovi una dote annua e riservandosi il diritto di patronato.

Le fonti riportano episodi controversi legati al suo nome. Affrontò un barone, il Marchese di Castellacela, Giovanni Battista Pescara, nei suoi stati, facendo sì che quest'ultimo venisse condotto scalzo e senza mantello per diverse miglia. Anche la madre e le sorelle vergini del Marchese subirono soprusi, venendo derubate di anelli e collane. Per questo affronto, Carlo Maria fu trattenuto nelle segrete di Castel dell'Ovo per alcuni mesi nel 1675, ottenendo poi la grazia di tornare in Calabria dopo aver "aggiustato la parte". Al suo ritorno a Bisignano, fu imbarazzato dalla cattura di un suo uomo ("suo creato") armato di archibugio. Un racconto popolare, riferito da Luigi Gattucci, attribuisce a "il Sanseverino" (collegato a Carlo Maria dalle fonti) ripetute avance nei confronti della moglie del governatore di Bisignano, Carlo Cosentino, spingendo quest'ultimo a rinunciare alla carica.

Carlo Maria Sanseverino morì ad Altomonte il 5 marzo 1704. Il suo corpo fu inumato nella chiesa di S. Maria della Consolazione ad Altomonte.