Differenze tra le versioni di "Gabriele Barrio"
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Lo studio dell'antichità (scrisse il Capialbi nella Biografia Napoletana) racchiude in se tanto di piacimento e d'interesse per coloro che li coltivano, che rapisce ed innamora. Molto più, poi, questo diletto ispirano le cose patrie; e si son viste persone consumare intera lor vita ad andagarle, e con somma diligenza tramandarle ai posteri. | Lo studio dell'antichità (scrisse il Capialbi nella Biografia Napoletana) racchiude in se tanto di piacimento e d'interesse per coloro che li coltivano, che rapisce ed innamora. Molto più, poi, questo diletto ispirano le cose patrie; e si son viste persone consumare intera lor vita ad andagarle, e con somma diligenza tramandarle ai posteri. | ||
Mancava alla Calabria uno scrittore di polso che ne avesse riunito le | Mancava alla Calabria uno scrittore di polso che ne avesse riunito le sparse notizie del suo prisco stato, e con senno e criterio ne avesse disteso la narrazione, quando Gabriello Barrio si accinse all'opera, e riuscì in modo, che tutti coloro i quali vollero tentare la medesima impresa e battere la strada istessa di gran lunga d'appresso rimangono, non che giungano ad oscurarne sua gloria. | ||
Versione delle 19:03, 28 mag 2023
Gabriele Barrio (Francica (CZ), 1506 c.a. – 1577) è stato un presbitero, umanista e storico italiano. Pubblicò in Roma nel 1571, la prima storia della Calabria, De antiquitate et situ Calabriae, scritta in latino e tradotta in italiano soltanto nel 1971. La prima edizione del 1571 si rivelò talmente piena di errori, per cui il Barrio decise di farne una seconda edizione, che purtroppo non fu possibile a causa della sua morte, che avvenne nel 1577. Comunque il lavoro venne completato da Tommaso Aceti nel 1737.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Gabriele_Barrio - https://it.cathopedia.org/wiki/Gabriele_Barrio
da Luigi Accattatis, Le biografie degli Uomini illustri delle Calabrie, Cosenza, 1869
Di questo dottissimo Storico ed antiquario parlano: il tedesco Lipenio nella sua Bibliotheca realis; il Sassone Grevio , che nella sua compilazione del Thesaurus antiq: Ital:, ristampò l'opera del nostro calabrese intitolata De laudibus Italiae; il Burmanno nella continuazione del sudetto Thesaurus del Grevio, in cui venne riportata l'opera grande del Barrio; l'Ughelli, il Coleti , il Mongitore , l'Antonini , il Pratilli, il Mazzucchelli, il Rogadeo, il Tafuri, e per tacere di tant'altri , il Soria nelle sue Memorie Storico - Critiche degli Storici Napoletani, il quale si fa a darne una giusta ed imparziale nozione . Da questi il chiarissimo Conte Capialbi tolse i cenni biografici, che ci pregiamo di trascrivere sul conto del Barrio .
Lo studio dell'antichità (scrisse il Capialbi nella Biografia Napoletana) racchiude in se tanto di piacimento e d'interesse per coloro che li coltivano, che rapisce ed innamora. Molto più, poi, questo diletto ispirano le cose patrie; e si son viste persone consumare intera lor vita ad andagarle, e con somma diligenza tramandarle ai posteri.
Mancava alla Calabria uno scrittore di polso che ne avesse riunito le sparse notizie del suo prisco stato, e con senno e criterio ne avesse disteso la narrazione, quando Gabriello Barrio si accinse all'opera, e riuscì in modo, che tutti coloro i quali vollero tentare la medesima impresa e battere la strada istessa di gran lunga d'appresso rimangono, non che giungano ad oscurarne sua gloria.
Opere
Gabriele Barrio, De antiquitate et situ Calabriae, Roma, 1571