Differenze tra le versioni di "Delle Città d'Italia e sue Isole adiacenti"
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|| BISIGNANO | || BISIGNANO | ||
CITTA' DEL REGNO DI NAPOLI<br> | CITTA' DEL REGNO DI NAPOLI<br> | ||
NELLA CALABRIA CITERIORE<br> | NELLA CALABRIA CITERIORE<br><br> | ||
E' Situata l'antichissima di BISIGNANO nel Seno della Calabria Citeriore quasi in egual distanza dal Mare Jonio, e Tirreno; riguardando Ella dalla parte di Tramontana la Città di ''Corigliano'' nell'Adriatico, e da quella di Ponente la Città di ''Paola'' nel Mediterraneo. Dalla prima è distante circa miglia diciotto, e dalla seconda circa miglia ventiquattro. Siccome miglia sedici e lontana dalla Città di ''Cosenza'' capo della suddetta Provincia di Calabria Citra. Essa Città di Bisignano è collocata sul dorso di sette Colli, in mezzo de' quali sù d'un Monte molto elevatoè stato un gran Castello, che presentemente è tutto diruto, e se ne veggono appena i miseri avanzi. Diedesi alla divozione di Annibale, come tutte le altre Città de' Brutii. Ritornò indi alla fede Romana per mezzo del Console Gneo Servilio Cepione, e passò alla divozione di Roma con le medesime condizioni, che ammessi furono i Lucani. | E' Situata l'antichissima di BISIGNANO nel Seno della Calabria Citeriore quasi in egual distanza dal Mare Jonio, e Tirreno; riguardando Ella dalla parte di Tramontana la Città di ''Corigliano'' nell'Adriatico, e da quella di Ponente la Città di ''Paola'' nel Mediterraneo. Dalla prima è distante circa miglia diciotto, e dalla seconda circa miglia ventiquattro. Siccome miglia sedici e lontana dalla Città di ''Cosenza'' capo della suddetta Provincia di Calabria Citra. Essa Città di Bisignano è collocata sul dorso di sette Colli, in mezzo de' quali sù d'un Monte molto elevatoè stato un gran Castello, che presentemente è tutto diruto, e se ne veggono appena i miseri avanzi. Diedesi alla divozione di Annibale, come tutte le altre Città de' Brutii. Ritornò indi alla fede Romana per mezzo del Console Gneo Servilio Cepione, e passò alla divozione di Roma con le medesime condizioni, che ammessi furono i Lucani. | ||
Ignorasi la vera origine di questà Città, che latinamente dicesi ''Besidia'' da Tito Livio nel numero del più ''Besidiae''. Stefano scrive essere stata edificata dagli Ausonii. Non si sa parimente da chi, e quando sia stata fatta Città. Ritrovasi bensì ornata della Dignità Vescovile fino da' primi secoli della Chiesa, e vi è memoria, che ''Andronio'' di lei Vescovo intervenne al Concilio Romano sotto il Pontificato di Zaccaria, nell'anno della Grazia 743. I Vescovi di Bisignano non riconoscono Metropolitano; ma appartengono immediatamente alla Santa Sede Apostolica, come dal Registro di Celestino III. | Ignorasi la vera origine di questà Città, che latinamente dicesi ''Besidia'' da Tito Livio nel numero del più ''Besidiae''. Stefano scrive essere stata edificata dagli Ausonii. Non si sa parimente da chi, e quando sia stata fatta Città. Ritrovasi bensì ornata della Dignità Vescovile fino da' primi secoli della Chiesa, e vi è memoria, che ''Andronio'' di lei Vescovo intervenne al Concilio Romano sotto il Pontificato di Zaccaria, nell'anno della Grazia 743. I Vescovi di Bisignano non riconoscono Metropolitano; ma appartengono immediatamente alla Santa Sede Apostolica, come dal Registro di Celestino III. |
Versione delle 16:48, 26 ago 2021
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BISIGNANO Città nel Regno di Napoli nella Calabria Citeriore. | |
BISIGNANO
CITTA' DEL REGNO DI NAPOLI | |
Lo Stemma di detta Città rappresenta un Cavallo sfrenato fra due monti nell'atto di saltare in aria, co' due piedi dinanzi.
La Campagna di Bisignano è vasta, deliziosa, e fertile, arborata per lo più di Quercie, Olive, Vigne, e d'Alberi fruttiferi d'ogni sorte; come anche di Gelsi per nudrire i Bachi da seta. Tiene pianure molto ampie, ed amenissime Valli, e Colline grate non meno a Bacco, ed a Pomona, che a Cerere. Ha de' Boschi per diletto, e per l'utile della cacciagione, tanto de' Volatili, quanto de' Quadrupedi. Viene detta Campagna irrigata da varj Fiumi, il principal de' quali è dalla parte d'Occidente il famoso Crati che tributa alla Città quantità incredibile di Pesci. Quindi videsi il fertilissimo Terreno di questo Paese abbondante di Grano, Vino, Olio molto stimabile per la buona qualità, di frutti d'ogni spezie, di qualsisia altra cosa all'Uman vivere non sol necessaria, ma pur anche utile, e dilettevole, talmente che, per rapporto alla grandezza, e fecondità della Campagna, nulla affatto manca, nè ci ha cosa in qualunque genere da desiderare. La Città è pochissimo popolata perchè in molte parti distrutta; onde assai scarseggia di Gente; sì rusticana per la cultura de' Campi, e custodia degli Armenti, come di gente Urbana per esercizio delle Arti; da quale mancanza di Artefici, d'Agricoltori, Pastori, e Bifolchi deriva un grande incomodo agli abitanti, e notabile detrimento delle Derrate, e rendite delle Chiese e delle Famiglie benestanti di essa Città. Quanto agli Edifizi non si vede presentemente cosa rimarcabile, eccetto il Duomo, il Palazzo Vescovile, con la copiosa Pubblica Libreria, ed il nuovo Seminario fra detto Duomo, e Palazzo, che in questi Paesi meritano l'attenzione de' Forestieri, e Viaggiatori. Gli accennati Edifizj sono disgiunti, ed alquanto distanti dal più abitato, e vi si passa per un Ponte di Fabbrica. La | |
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Bibliografia
- Cesare Orlandi, Delle Città d'Italia e sue Isole adiacenti, Perugia, Stamperia Augusta, 1774