Differenze tra le versioni di "Tommaso Aceti"

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Nacque in Figline, villaggio appartenente a Cosenza,
da Luigi Accattatis, Le biografie degli Uomini illustri delle Calabrie, Cosenza, 1869
il di 24 ottobre dell ' anno 1687. Apprese in
 
quella città le lettere umane e le scienze e vi fece
Nacque in Figline, villaggio appartenente a Cosenza, il di 24 ottobre dell ' anno 1687. Apprese in quella città le lettere umane e le scienze e vi fece
cosi pronta riuscita , che alcuni astiosi suoi concittadini
cosi pronta riuscita , che alcuni astiosi suoi concittadini gli recarono perciò non lieve disturbo (1) – Asceso quindi al sacerdozio, involossi di soppiatto all'invidia altrui ed alla patria, e senza comunicare il suo disegno nè meno ai genitori, che lo piansero come perduto, si condusse a Napoli, ove replicò i suoi studi, e vi aggiunse anche quello delle lingue chiamate dotte, e della geometria. Trasferitosi in Roma verso il 1714 diede ivi nell'Accademia Ecclesiastica cosi chiari indizi del suo sapere, che fu a capo di pochi mesi eletto Correttore della Stamperia Vaticana, fondata non guari prima da Clemente XI nell'Archiginnasio della Sapienza . Ei durò in quest'impiego per lo spazio di oltre a dodici anni, ed attese con impegno all'esatte edizioni di vari reputatissimi libri — I suoi talenti intrattanto, e i suoi costumi gli accrebbero l'amicizia de' letterati di quella città, e gli guadagnarono la protezione non meno del Cardinal Tommaso Ruffo, fautore dei begl'ingegni calabresi, che del Cardinale Annibale Albani, il quale gli conferi un Chiericato beneficiale nella basilica di S.Pietro. Fu parimenti scrittore della Biblioteca Vaticana, e venne aggregato alle Accademie di Cosenza, Montalto e Venezia, ed all' rcadia col nome di Laraste Enotrio. Volendo finalmente Benedetto XIV
gli recarono perciò non lieve disturbo ( 1 ) –
riconoscerlo delle sue fatiche lo promosse, ai 7 di settembre del 1744 al Vescovado di Lacedogna, là dove egli visse poco più di cinque anni, compiendo sempre le parti di ottimo Pastore; e passò a miglior vita ai 10 di aprile 1749.
Asceso quindi al sacerdozio , involossi di soppiatto
all' invidia altrui ed alla patria , e senza comunicare
il suo disegno nè meno ai genitori, che lo piansero
come perduto , si condusse a Napoli, ove replicò i
suoi studi, e vi aggiunse anche quello delle lingue
chiamate dotte , e della geometria Trasferitosi in
Roma verso il 1714 diede ivi nell' Accademia Ecclesiastica
cosi chiari indizî del suo sapere , che fu a
capo di pochi mesi eletto Correttore della Stamperia
Vaticana , fondata non guari prima da Clemente
XI nell' Archiginnasio della Sapienza . Ei durò in quest
' impiego per lo spazio di oltre a dodici anni , ed
attese con impegno all ' esatte edizioni di varî reputatissimi
libri — I suoi talenti intrattanto , e i suoi
costumi gli accrebbero l'amicizia de' letterati di quella
città , e gli guadagnarono la protezione non meno del
Cardinal Tommaso Ruffo , fautore dei begl ' ingegni
calabresi , che del Cardinale Annibale Albani , il quale
gli conferi un Chiericato beneficiale nella basilica di-
S. Pietro . Fu parimenti scrittore della Biblioteca Vaticana
, e venne aggregato alle Accademie di Cosenza,
Montalto e Venezia, ed all ' Arcadia col nome di
Laraste Enotrio. Volendo finalmente Benedetto XIV
riconoscerlo delle sue fatiche lo promosse , ai 7 di
settembre del 1744 al Vescovado di Lacedogna , là
dove egli visse poco più di cinque anni, compiendo
sempre le parti di ottimo Pastore ; e passò a miglior
vita ai 10 di aprile 1749. »


(1) Erano forse le consuete accuse di ''magia''.
(1) Erano forse le consuete accuse di ''magia''.


''da Luigi Accattatis, Le biografie degli Uomini illustri delle Calabrie, Cosenza, 1869''


[[Categoria:Personaggi]]
[[Categoria:Personaggi]]
[[Categoria:Scrittori Calabresi]]

Versione attuale delle 17:05, 1 giu 2023

da Luigi Accattatis, Le biografie degli Uomini illustri delle Calabrie, Cosenza, 1869

Nacque in Figline, villaggio appartenente a Cosenza, il di 24 ottobre dell ' anno 1687. Apprese in quella città le lettere umane e le scienze e vi fece cosi pronta riuscita , che alcuni astiosi suoi concittadini gli recarono perciò non lieve disturbo (1) – Asceso quindi al sacerdozio, involossi di soppiatto all'invidia altrui ed alla patria, e senza comunicare il suo disegno nè meno ai genitori, che lo piansero come perduto, si condusse a Napoli, ove replicò i suoi studi, e vi aggiunse anche quello delle lingue chiamate dotte, e della geometria. Trasferitosi in Roma verso il 1714 diede ivi nell'Accademia Ecclesiastica cosi chiari indizi del suo sapere, che fu a capo di pochi mesi eletto Correttore della Stamperia Vaticana, fondata non guari prima da Clemente XI nell'Archiginnasio della Sapienza . Ei durò in quest'impiego per lo spazio di oltre a dodici anni, ed attese con impegno all'esatte edizioni di vari reputatissimi libri — I suoi talenti intrattanto, e i suoi costumi gli accrebbero l'amicizia de' letterati di quella città, e gli guadagnarono la protezione non meno del Cardinal Tommaso Ruffo, fautore dei begl'ingegni calabresi, che del Cardinale Annibale Albani, il quale gli conferi un Chiericato beneficiale nella basilica di S.Pietro. Fu parimenti scrittore della Biblioteca Vaticana, e venne aggregato alle Accademie di Cosenza, Montalto e Venezia, ed all' rcadia col nome di Laraste Enotrio. Volendo finalmente Benedetto XIV riconoscerlo delle sue fatiche lo promosse, ai 7 di settembre del 1744 al Vescovado di Lacedogna, là dove egli visse poco più di cinque anni, compiendo sempre le parti di ottimo Pastore; e passò a miglior vita ai 10 di aprile 1749.

(1) Erano forse le consuete accuse di magia.