Differenze tra le versioni di "Chiesa Cattedrale, Santa Maria Assunta"

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La [[Chiesa Cattedrale, Santa Maria Assunta]] venne costruita durante la [[Dominazione dei Longobardi a Bisignano|Dominazione dei Longobardi]], nell'anno 680 e riconosciuta cattedra vescovile da Papa Zaccaria in occasione del Concilio a Roma il 22 marzo 744, a cui partecipò il Vescovo [[Anderamo Bisuntiano]].
La [[Chiesa Cattedrale, Santa Maria Assunta]] venne costruita durante la [[Dominazione dei Longobardi a Bisignano|Dominazione dei Longobardi]], nell'anno 680 e riconosciuta cattedra vescovile da Papa Zaccaria in occasione del Concilio a Roma il 22 marzo 744, a cui partecipò il Vescovo [[Anderamo Bisuntiano]].
Originariamente costruita o ricostruita in stile gotico, subì vari rifacimenti e restauri, a seguito dei numerosi terremoti che colpirono la città. Ricordiamo il [[Terremoto del 1184 a Bisignano|Terremoto del 1184]] e la successiva ricostruzione ,durante la [[Dominazione dei Normanni a Bisignano|Dominazione dei Normanni]], in stile gotico a tre navate nel XIII.
Originariamente costruita o ricostruita in stile gotico, subì vari rifacimenti e restauri, a seguito dei numerosi terremoti che colpirono la città. Ricordiamo il [[Terremoto del 1184 a Bisignano|Terremoto del 1184]] e la successiva ricostruzione, durante la [[Dominazione dei Normanni a Bisignano|Dominazione dei Normanni]], in stile gotico a tre navate nel XIII secolo.
 
Dopo i terremoti del XVI e XVII secolo, i vescovi [[Felice Castriota Sollazzo]] e [[Bonaventura Sculco]] la riedificarono in stile romanico-barocco.
Dopo i terremoti del XVI e XVII secolo, i vescovi [[Felice Castriota Sollazzo]] e [[Bonaventura Sculco]] la riedificarono in stile romanico-barocco.
Successivamente danneggiata dai terremoti del 1783, 1836, 1854, 1887, 1905 e 1908, venne ricostruita nello stile neoclassico, come oggi si presenta, dal vescovo [[Salvatore Scanu]], affidando i lavori al capomastro Francesco Pucciano di Bisignano e ultimati nel 1920 dal muratore Francesco Calabria con l'installazione dell'Altare Maggiore.
Successivamente danneggiata dai terremoti del 1783, 1836, 1854, 1887, 1905 e 1908, venne ricostruita nello stile neoclassico, come oggi si presenta, dal vescovo [[Salvatore Scanu]], affidando i lavori al capomastro Francesco Pucciano di Bisignano e ultimati nel 1920 dal muratore Francesco Calabria con l'installazione dell'Altare Maggiore.
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Sulla destra è presente la [[Stele monolitica a ricordo della terribile peste del 1656|Stele monolitica]] a forma cilindrica alta 6 metri, su base di pietra, sopra una croce in ferro battuto, a ricordo della terribile peste del 1656.
Sulla destra è presente la [[Stele monolitica a ricordo della terribile peste del 1656|Stele monolitica]] a forma cilindrica alta 6 metri, su base di pietra, sopra una croce in ferro battuto, a ricordo della terribile peste del 1656.


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File:Chiesa_Cattedrale_02.jpg|Chiesa Cattedrale (vista dal quartiere Piazza)
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File:Chiesa_Cattedrale_03.jpg|Chiesa Cattedrale (facciata principale)
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File:Chiesa_Cattedrale_04.jpg|Chiesa Cattedrale (portale d'ingresso)
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Chiesa_Cattedrale_06.JPG|Chiesa Cattedrale ed Episcopio (vista panoramica)
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Chiesa_Cattedrale_12.JPG|Stele monolitica a ricordo della terribile peste del 1656
Chiesa_Cattedrale_12.JPG|Stele monolitica a ricordo della terribile peste del 1656
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Chiesa_Cattedrale_14.JPG|Chiesa Cattedrale (vista dal quartiere S.Simome)
Chiesa_Cattedrale_14.JPG|Chiesa Cattedrale (vista dal quartiere S.Simone)
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Fonti: [[Bibliografia su Bisignano]]


[[Categoria:Chiese]]
[[Categoria:Chiese]]

Versione attuale delle 09:04, 1 lug 2024

Chiesa Cattedrale, Santa Maria Assunta

La Chiesa Cattedrale, Santa Maria Assunta è situata su una collina, fuori dal centro abitato di Bisignano, dove vi si accedeva anticamente attaverso un ponte in legno del 1500, fatto costruire dal vescovo-barone Francesco Piccolomini d'Aragona, poi un altro ponte costruito a muratura nel 1774 a spese dell'Università di Bisignano e per volontà del vescovo Bonaventura Sculco, a sostituzione del precedente. Successivamente venne riempito il cosiddetto vallone Scuollu con materiale di riporto, proveniente dalla Collina Castello.

La Chiesa Cattedrale, Santa Maria Assunta venne costruita durante la Dominazione dei Longobardi, nell'anno 680 e riconosciuta cattedra vescovile da Papa Zaccaria in occasione del Concilio a Roma il 22 marzo 744, a cui partecipò il Vescovo Anderamo Bisuntiano. Originariamente costruita o ricostruita in stile gotico, subì vari rifacimenti e restauri, a seguito dei numerosi terremoti che colpirono la città. Ricordiamo il Terremoto del 1184 e la successiva ricostruzione, durante la Dominazione dei Normanni, in stile gotico a tre navate nel XIII secolo.

Dopo i terremoti del XVI e XVII secolo, i vescovi Felice Castriota Sollazzo e Bonaventura Sculco la riedificarono in stile romanico-barocco. Successivamente danneggiata dai terremoti del 1783, 1836, 1854, 1887, 1905 e 1908, venne ricostruita nello stile neoclassico, come oggi si presenta, dal vescovo Salvatore Scanu, affidando i lavori al capomastro Francesco Pucciano di Bisignano e ultimati nel 1920 dal muratore Francesco Calabria con l'installazione dell'Altare Maggiore.

L'elegante portale a forma ogivale, di 2,55 x 4,3 metri, risale al XIII secolo, presenta dei pilastri a fascio, con presenza di nodi, tipici dell'architettura gotica-cistercense. Riguardo allo stile cistercense si pensa che dalla vicina badia della Sambucina, Gioacchino da Fiore abbia fatto spesso visita a Bisignano. La porta lignea a riquadri, opera di maestranze locali, ripete probabilmente quella medievale.

La torre campanaria a pianta quadrata, sul lato sinistro della costruzione, è stata ultimata nel 1844. Presente il Campanone realizzato nello stesso anno e che il vescovo Mariano Marsico vi appose la seguente iscrizione: «D.A. 1844. D.O.M. et Beatae Mariae Virgini in Caelum Assumputae — Marianus Marsico S. Marci et Bisignanem episcopus Nicola Pisano di Lauria fece. Mariano Marsico».

Sulla destra è presente la Stele monolitica a forma cilindrica alta 6 metri, su base di pietra, sopra una croce in ferro battuto, a ricordo della terribile peste del 1656.

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Fonti: Bibliografia su Bisignano