Differenze tra le versioni di "Della Calabria illustrata"
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BISIGNANO. | |||
I. Questa Città antichissima stà situata sul dorso di sette Colli, con ugual distanza divisi dal Monte (ove giace il suo forte Castello) si diramano, e su la cima di ciaschedun Colle, à guisa di Baloardi, stà situato un Convento di Religiosi. Fu edificata da un Capitano di Aschenez per nome Bescio, cui piacendo il Paese, per l'amenità, e bellezza dell'aere, e de'Campi, ne cominciò l'Edificio, che poi sopragiongendo Aschenez, pago del tutto, ne compì l'Edificio, chiamadolo ad onor del suo Capitano: Bescio, al sentire di Stefano a,venuta poi in potere de'Romani, la dissero Besidio: oggidì però, volgarmente, Bisignano.<br> | |||
II. Barrio a, la vuole una delle Città Greche, edificata dagli Aussonj. Tito Livio b la numera fra le Città Brezzie, quali cedendo al tempo, passarono alla divozione di Annibale; ma poi divenuti più saggi, ripassarono alla già antica de'Romani sotto il Consule Gneo Servilio Cepione, scrivendo che era nelle Terre de'Brezzj. Quest'è il tutto, che abbiamo di questa Città ne'tempi del Gentilesmo: Certamente assai poco di una Città, tanto antica, quanto Illustre in ogni affare.<br> | |||
III. Ne'secoli della Grazia fin da principio abbracciò la Fede Cristiana, e divenne Sedia Vescovale: onde è che'l suo primo Vescovo intervenne al Concilio Romano sotto Papa Zaccaria l'anno di Cristo 743. Si ritrova questa [[Chiesa Cattedrale, Santa Maria Assunta|Cattedrale]] di bella, e magnifica struttura sotto il Titolo della SS.Vergine Assonta; ma senza Canonici, formandone il suo Capitolo 40.RR.Sacerdoti, con le solite Dignità, con pingui rendite, per esser anche il suo Vescovo Barone di S.Sofia; che perciò trasse i Normanni à soggiogarla sù le prime, nel 1056.<br> | |||
IV. Viene ornata da bellissime Chiese, e Palaggi; da 14. Parrocchie; da sei Ven.Monasteri di RR.Religiosi, Domenicani, Cappuccini,Reformati, Paolani, del Terz'Ord.di S.F. e delle Scole Pie; Come da più Confraternità; da più Monti della Pietà, e finalmete da due Ospidali. Il suo Territorio (qual si distende in amene, e spaziose Capagne) abbonda di Frumenti, Vini, Ogli, Seta, Lana, Lini, Canape, Manna, Carne, Latticini, con ogn'altra cosa necessaria al vivere Umano; gran copia di Armenti, Razze di generosi Cavalli; le sue Montagne di deliziose Caccie di Quadrupedi, e Volatili, I suoi Fiumi Crate, e Moccone, copia di Pesci, Trotte, ed Anguille. Che però ne scrisse il Francicano: ''Affluit, et scaturiginibus Aquarum fiunt, et Panni Frandinei. Hìc figulina nobilia fiunt, omnis generis. Fiunt, et cultrui inter alia ferramenta non ignobilia; fit, et Oleum optimum, fit Xylon, et Sesama, legitur Manna. Inter Hortensia laudantur Pepones, fiunt Lina non vulgaria: Est proterea Ager hìc frugifer.''<br> | |||
V. Viene celebrata per la nascita de'suoi Uomini Illustri, come di Androneo, Federico, Goffredo, e Rinaldo suoi Vescovi; di Giuseppe Caro, Benedetto, e Giacinto SanGermano, quello Vescovo di Ruvo, e questi di Husco, di Vicenzo, ed Ascanio Ferrari, Gio:Maria Aquilano, e Gio:Battista di Fede; e sopratutti di Bernardo, e Ruffino Ferrari, Capuccini di Virtù commendale; di Fr.Umile, e B.Martino Minori Osservanti; e del B.Proculo Basiliano. Con le seguenti Famiglie Nobili. Alimeni. Alitti. Boscarelli. Carusi. Catapani. Cosentini. Fasanella. Fede. Gaeta. Gioppa. Granati. Locchi. Lotte. Luzzi. Madotti. Martini. Pisa. Rende. Rogliani. Rossi. Solima. Trentacapilli. Ventre. Zazzi, e da altri.<br> | |||
VI. Tributa al Regio Erario per mille Fuochi, e gode il Titolo di Principato, per la Famiglia Sanseverina, Primo Barone del Regno, col Grandato di Spagna: Oggidì vivente D.Carlo, VIII. Principe, il quale per generosità, e pietà Cristiana, trà suoi Antenati in ogni Virtù maravigliosamente risplende.<br> | |||
Nè molto da lungi trà i due Fiumi Ifauro e Crate, s'incontra. | |||
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Della_Calabria_illustrata.png|Della Calabria illustrata | |||
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Della_Calabria_illustrata_Giovanni_Fiore.png|[[Giovanni Fiore]] | |||
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Versione attuale delle 18:28, 1 nov 2021
BISIGNANO.
I. Questa Città antichissima stà situata sul dorso di sette Colli, con ugual distanza divisi dal Monte (ove giace il suo forte Castello) si diramano, e su la cima di ciaschedun Colle, à guisa di Baloardi, stà situato un Convento di Religiosi. Fu edificata da un Capitano di Aschenez per nome Bescio, cui piacendo il Paese, per l'amenità, e bellezza dell'aere, e de'Campi, ne cominciò l'Edificio, che poi sopragiongendo Aschenez, pago del tutto, ne compì l'Edificio, chiamadolo ad onor del suo Capitano: Bescio, al sentire di Stefano a,venuta poi in potere de'Romani, la dissero Besidio: oggidì però, volgarmente, Bisignano.
II. Barrio a, la vuole una delle Città Greche, edificata dagli Aussonj. Tito Livio b la numera fra le Città Brezzie, quali cedendo al tempo, passarono alla divozione di Annibale; ma poi divenuti più saggi, ripassarono alla già antica de'Romani sotto il Consule Gneo Servilio Cepione, scrivendo che era nelle Terre de'Brezzj. Quest'è il tutto, che abbiamo di questa Città ne'tempi del Gentilesmo: Certamente assai poco di una Città, tanto antica, quanto Illustre in ogni affare.
III. Ne'secoli della Grazia fin da principio abbracciò la Fede Cristiana, e divenne Sedia Vescovale: onde è che'l suo primo Vescovo intervenne al Concilio Romano sotto Papa Zaccaria l'anno di Cristo 743. Si ritrova questa Cattedrale di bella, e magnifica struttura sotto il Titolo della SS.Vergine Assonta; ma senza Canonici, formandone il suo Capitolo 40.RR.Sacerdoti, con le solite Dignità, con pingui rendite, per esser anche il suo Vescovo Barone di S.Sofia; che perciò trasse i Normanni à soggiogarla sù le prime, nel 1056.
IV. Viene ornata da bellissime Chiese, e Palaggi; da 14. Parrocchie; da sei Ven.Monasteri di RR.Religiosi, Domenicani, Cappuccini,Reformati, Paolani, del Terz'Ord.di S.F. e delle Scole Pie; Come da più Confraternità; da più Monti della Pietà, e finalmete da due Ospidali. Il suo Territorio (qual si distende in amene, e spaziose Capagne) abbonda di Frumenti, Vini, Ogli, Seta, Lana, Lini, Canape, Manna, Carne, Latticini, con ogn'altra cosa necessaria al vivere Umano; gran copia di Armenti, Razze di generosi Cavalli; le sue Montagne di deliziose Caccie di Quadrupedi, e Volatili, I suoi Fiumi Crate, e Moccone, copia di Pesci, Trotte, ed Anguille. Che però ne scrisse il Francicano: Affluit, et scaturiginibus Aquarum fiunt, et Panni Frandinei. Hìc figulina nobilia fiunt, omnis generis. Fiunt, et cultrui inter alia ferramenta non ignobilia; fit, et Oleum optimum, fit Xylon, et Sesama, legitur Manna. Inter Hortensia laudantur Pepones, fiunt Lina non vulgaria: Est proterea Ager hìc frugifer.
V. Viene celebrata per la nascita de'suoi Uomini Illustri, come di Androneo, Federico, Goffredo, e Rinaldo suoi Vescovi; di Giuseppe Caro, Benedetto, e Giacinto SanGermano, quello Vescovo di Ruvo, e questi di Husco, di Vicenzo, ed Ascanio Ferrari, Gio:Maria Aquilano, e Gio:Battista di Fede; e sopratutti di Bernardo, e Ruffino Ferrari, Capuccini di Virtù commendale; di Fr.Umile, e B.Martino Minori Osservanti; e del B.Proculo Basiliano. Con le seguenti Famiglie Nobili. Alimeni. Alitti. Boscarelli. Carusi. Catapani. Cosentini. Fasanella. Fede. Gaeta. Gioppa. Granati. Locchi. Lotte. Luzzi. Madotti. Martini. Pisa. Rende. Rogliani. Rossi. Solima. Trentacapilli. Ventre. Zazzi, e da altri.
VI. Tributa al Regio Erario per mille Fuochi, e gode il Titolo di Principato, per la Famiglia Sanseverina, Primo Barone del Regno, col Grandato di Spagna: Oggidì vivente D.Carlo, VIII. Principe, il quale per generosità, e pietà Cristiana, trà suoi Antenati in ogni Virtù maravigliosamente risplende.
Nè molto da lungi trà i due Fiumi Ifauro e Crate, s'incontra.
- Giovanni Fiore, Della Calabria illustrata, Napoli, 1691