Differenze tra le versioni di "Il Regno di Napoli in prospettiva"

Da Besidiae.
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|+ * [[Giovan Battista Pacichelli]], ''[[Il Regno di Napoli in prospettiva]]'', Napoli, s.n., 1703
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Versione delle 15:33, 25 ago 2021

Il Regno di Napoli in prospettiva
* Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, Napoli, s.n., 1703
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DI BISIGNANO Comparisce situata quest'antichissima Città su'l dorso di sette colli, che con ugual distanza, divisi dal Monte, ove siede il suo forte Castello, si diramano; rappresentando la figura d'una stella, e sù la punta di ciaschedun colle, tiene un Convento di Religione di Mendicanti quali fortissimi Bastioni. È fama che la fondasse Ascanel Pronepote di Noè, figliuol di Gomer, che dopò l'edificatione di Regio Giulio, mandò un suo Capitano per nome Bescio, al quale piacendo l'amenità de' Colli, bontà dell'Aria, e fertilità del Paese, ne cominciò l'edificio; sopragiungendo poi Ascanel, pago del tutto, finì d'edificarla, & ad honore del Capitano chiamolla Bescia. Al sentir di Stefano, e d'altri antichissimi Autori, vogliono che fosse stata una delle Città Greche, opera de gli Ausonii, così il Barrio Storico Francescano. Mà Beroso Caldeo e la Cronistoria del Tomei stiman, che fosse stata edificata dal sudetto Ascanel Pronipote di Noè, l'anno della Creatione del Mondo mille, e novecento. A tempo della Republica Romana si chiamava Besidie, dopò Beretra, & ultimamente Bisignano, sicome leggiamo presso Antonio nell'Itinerario dal corrotto vocabolo Besidiano detta Bisignano. Tito Livio nel libro decimo la numera frà le Città Bretie di prima riga, che

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passarono ad Annibale, e nel settimo sente, che tutte le dette Città mandarono due Fratelli nobilissimi, l'uno Vibio, e l'altro Fattio al Console Gneo Servilio Scipione, e ripassarono all'antica già devotione de' Romani cò medesimi patti, cò quali erano stati ricevuti i Lucani. Tutto ciò comprova, e dagli accennati Autori, e da Pomponio Mela, da Dionisio Afro, e dal Barrio. È Padrona d'una grandissima pianura, che si difende dal suo meriggio, e propriamente dal Fiume Moccone verso Tramontana. È posta nell'ombellico della Citerior Calabria. Il Mar Tirreno è al suo Ponente, e'l Jonio all'Ostro: Possiede la più fertil parte della Provincia, girando il suo Territorio da settanta miglia, ed havendo compendiato tutto, di che abbonda la Provincia pieno di amenissime Valli, & Oliveti, vezzosissimi Colli, non meno grati à Bacco, e Cerere, che à Pomona; limpidissimi fonti; pianure fecondissime, non meno alle delitie, che al viver humano necessarie. Dall'Occidente gode il famosissimo Fiume Crate, che quasi un Mare le tributa quantità incredibile di Pesci, frà quali Cefali saporitissimi, siccome il Fiume Moccone, Trotte, & Anguille esquisitissime. Alla sua Tramontana, e parte d'Orizonte il piccolo Fiume Uglia anche pescosissimo, ove s'unisce col Grifolone, pieno di Cancri, e Tartarughe. Il Territorio abonda di Grani, Vini, Ogli, Legumi in quantità grande, che ne provede l'altre parti, e sono stimati i più perfetti. Lini, Canape, oltre alla quantità grande delle Sete; Vi nasce la Manna di tutta perfettione. Vi sono grossissimi Armenti, che somministrano in copia Carne, Latticinii, e Lane; Razze di generosissimi Cavalli; Caccie abbondantissime d'ogni sorte di quadrupedi di tutte specie d'Uccelli, e particolarmente quella di Tordi, e Beccafichi. Il suo antichissimo Castello, che stà su'l monte in mezzo alla Città, coronato di Merli, mezze lune, e Baloardi, si rende non men bello à riguardanti, che forte alle oppugnationi, e lasciando da parte l'antiche guerre trà Romani, e Cartaginesi, nè secoli più moderni l'Angioini, & Aragonesi n'hanno fatto sede. Si chiama la Motta e tiene una Chiesa molto vecchia sotto nome della miracolosa Vergine della Motta, che fù ne' passati secoli con titolo d'Archimandrita della Religion Basiliana, e ne gode i Privilegii. I nomi de' Quartieri posti in dette Colline sono il Quartiere della Piazza con il Borgo di Piano: Sant'Andrea, che altri chiamano la Cittadella, per esser la prima parte edificata della Città, San Zaccaria, San Pietro, Santa Croce, la Giudeca, e San Simone; e perche la Città stà tutta situata sopra le Colline eminenti, ella non hà mura, nè porte. mà qualche fortificazione all'antica ne' luoghi da dove si entra.

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Possiede la dignità Vescovale antichissima fin da' primi secoli della gratia, & il primo Vescovo, del quale s'hà memoria (dicendo il Cardinal Baronio nel Tomo, che fà de' Vescovadi, che non conoscono Metropolitano, mà sono immediatamente soggetti alla Santa Sede Romana) fù Andronio [...]

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